Divagazioni di Pasqua
Titolo dello spettacolo
Divagazioni di Pasqua
Autore
Francesco Sanfilippo e i suoi Alunni
Tipologia
Atto unico
Trama
Francesco Sanfilippo è un insegnante torinese, non nuovo alle esperienze teatrali, e inserito in un ambiente scolastico molto aperto alla drammatizzazione. Nelle sue mani un fatto di cronaca (la “festa di Pasqua”) non solo prende corposità scenica, ma si sintonizza alla mente e ai modi giovanili.
Il risultato è una sincera manifestazione espressiva del piccolo attore, sul binario d'un testo non necessariamente composto da lui, dal momento che è lui, comunque, a sentirlo. Questa esperienza del Sanfilippo (oltre alla particolare natura didattica della composizione) ci pare perciò inserirsi con un suo peso dimostrativo, nel dibattito sull'adozione del teatro a scuola.
Personaggi
Narratore
Coro (fino a 25-30 bambini)
Giudice
Difesa
Accusa
Testimone (il)
Testimone (la)
Cancelliere
Ragazzo
Imputato
Target
Ragazzi
Valori educativi
La “Passione” è, oltre che un atto divino ineffabile, una condizione umana tra le più intense, tra le .più fonde, tra le più calde. A scuola si tende a scivolare sempre sulla superficie dell'avvenimento: uova, pensierini, disegni vari, spesso buona volontà, ma sempre troppo, tutto troppo insufficiente per una cosa così grande. Ho voluto dare ai miei ragazzi una visione più intima dell’avvenimento; tutto qui. Ho avuto, durante la composizione del testo, una continua presenza ideale dei miei ragazzi, ho cercato cioè di parlare loro come meglio potevo; doveva essere però; secondo me, un testo recitato da ragazzi per essere visto da persone più adulte. L'hanno visto, a scuola, anche ragazzi di quinta e di quarta classe. Il risultato? Stando a quello che mi dicono, sembra sia stato eccellente. Ed io ci credo perché i ragazzi sono sinceri nelle loro espressioni. Spero di aver dato loro un momento, appunto, di sincerità, sul piano della poesia del dramma. Ho realizzato tutto con spesa modesta: costumi classici, ma non pagani, disegnati ed allestiti a scuola, fondali di sacco grigio, una croce bianca in polistirolo. Ho creato cioè un simbolismo in tutto quello che fosse manifestazione esterna del dramma per concentrare l'attenzione e lo sforzo espressivo sulla parola, sui cori parlati, mezzo comunicativo d'efficacia notevolissima e di valore educativo superiore ad altri giacché fondato sui pensieri e sull'immaginazione.
(Francesco Sanfilippo)
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